True Adventure OFFRoad Academy, la mia esperienza

N.B. La visione dei video, considerato il loro peso, è consigliata solo sotto WIFI.

Eccoci qua a scrivere “due righe” riguardo la mia esperienza del 17 e 18 novembre alla True Adventure OFFRoad Academy.
Avrei dovuto partecipare al corso standard in maggio ma poi per problemi personali ho dovuto rimandare e siamo quindi arrivati a metà novembre e per certi aspetti è andata molto bene.
Partecipare al corso mi è costato 150 € perché avevo 50 € di sconto in qualità di socio del club MC ATI, ovviamente con moto propria. Se si vuole usare una moto della scuola (manuale o DCT, standard o Adventure Sports) bisogna aggiungere 200 €. La differenza è che se rompete la vostra moto tornate a casa con le lacrime agli occhi mentre se rompete quella della scuola non dovete pagare nulla.

Sono arrivato il venerdì pomeriggio e ho dormito al B&B La Corte di Grazzano Visconti, un incantevole borgo medioevale. Per due notti compresa colazione ho speso 100 €, quindi una cosa giusta.

Sabato 17 novembre alle 9 in punto ero già a San Giorgio Piacentino presso la sede della True Adventure OFFRoad Academy (d’ora in avanti Academy) e la prima cosa che mi ha sorpreso è stata apprendere che solamente 4 eravamo con moto propria mentre tutti gli altri (su un totale di 20 persone) hanno utilizzato la moto della scuola. Ho anche appreso che tantissimi non erano proprietari di un’Africa Twin ma erano li semplicemente per fare il corso.

All’interno del capannone dell’Academy tantissime moto, tutte belle pulite e pronte all’uso: la cosa che mi ha sorpreso maggiormente è vedere quanto avevano ruotato il manubrio di tutte le moto e ne prenderò sicuramente spunto per il futuro.

Come protezioni le moto della scuola erano tutte stock eccezion fatta per i paramani sostituiti con degli Acerbis.
Come pneumatici invece tutte con Karoo 3, presumo per via di un accordo commerciale stretto con la Metzeler i cui adesivi erano sfoggiati, assieme a quelle Garmin e TCX, in ogni moto.

Ma vediamo al corso …

Io avrei dovuto fare il corso standard ma con immensa sorpresa ho appreso che dal precedente corso era cambiato format: non più due corsi, standard e expert, ma un unico corso. E forse, a conti fatti, è anche giusto cosi.

La prima ora è stata teoria: l’istruttore Marcello, persona di infinita simpatica e squisitezza e molto diretto, ci ha illustrato, moto alla mano, i concetti base della guida della moto in OFFRoad partendo appunto dalla posizione che bisogna tenere in moto per poi passare a cosa bisogna fare e non fare, ai controlli elettronici, come comportarci in vista dell’ostacolo, quando accelerare, quando frenare e via dicendo.

Successivamente i vari istruttori hanno preso alcuni partecipanti e ognuno è potuto salire su una moto con gli istruttori che facevano provare le varie posizioni e quindi come mettere i piedi sulle pedane, come muovere le gambe e il bacino a seconda delle curva e cosi via.

Terminata questa fase abbiamo preso le moto e ci siamo recati al “parco giochi” ossia un’area tecnica dove abbiamo svolto una serie di esercizi che hanno messo a dura prova il nostro fisico.

Prima di tutto abbiamo accompagnato la moto tra i birilli appoggiando il fianco ad essa e facendola avanzare usando solamente la frizione dopodiché abbiamo fatto lo slalom sopra la moto.
Questo tipo di esercizi è servito per misurare la propria sensibilità nel controllo della moto e anche per prendere confidenza con un qualcosa che prima o poi potrebbe capitare.
Lo slalom sulla moto personalmente l’ho trovato molto ostico ma del resto mai mi è capitato di dover avanzare a passo d’uomo con la frizione in mano e almeno io l’ho trovato abbastanza difficile come esercizio anche perché oltre a controllare la moto con frizione e gas si doveva assumere la giusta posizione con il peso che doveva gravare nella pedana opposta alla curva con la moto piegata verso la curva e con il bacino ovviamente spostato in direzione opposta della curva. Il tutto, ovviamente, guardando avanti.

“Guardate avanti !!!”

Guarda avanti ! Guardate Avanti ! Sono due espressioni che durante questi giorni di corso mi sono sentito ripetere all’infinito ma dato che i brutti vizi sono duri da perdere ammetto serenamente che ogni volta facevo un grande sforzo a “ricordarmi” che dovevo guardare avanti.
Allo stesso tempo posso serenamente confermare che le poche volte che ho guardato avanti, senza preoccuparmi di cosa avevo proprio davanti alla ruota, ho fatto i miei migliori passaggi.
Mi sono ripromesso che d’ora in avanti lo terrò a mente questo aspetto cosi come non toglierò, almeno per un pò, l’adesivo che ci hanno messo nel cupolino della moto di nascosto mentre facevamo la teoria nel capannone.

Ad ogni modo terminati i birilli siamo andati a mangiare all’agriturismo Poggio Caminata Carpineto a due passi dal parco giochi e tenetevi a mente questo agriturismo perché ci si mangia veramente molto bene e ne sono sicuro dopo averci fatto due pranzi e una cena.

Dopo un pranzetto tutto sommato leggero siamo tornati al parco giochi e fino a che c’è stata luce abbiamo svolto diversi esercizi, sulla moto, attraverso le varie “piste” interne al parco giochi.

Alternando i sensi di marcia abbiamo in sostanza provato ben sei circuiti con difficoltà tutte diverse: salite, discese, slalom, ripartenza in salita quasi da fermo, tronchetti, curve aperte e curve chiuse. Per ogni circuito non meno di 7-8 passaggi in sequenza e ovviamente dietro ad ogni punto “tecnico” c’era sempre l’istruttore pronto a riprenderti se sbagliavi movimento.

Alla fine io ero cotto e sudato come fosse agosto e non mi sono mai tolto il casco, tutto sudato, per evitare di prendere un coccolone visto che fuori c’erano sui 5-6 gradi al massimo ma vi posso assicurare che durante gli esercizi se c’è una cosa che non ho patito quella è il freddo …

Prima di andare a farci una bella doccia però Marcello ci ha fatto un de-breafing durante il quale in sostanza abbiamo preso un sonoro cazziatone perché volontà ce l’abbiamo messa ma abbiamo ascoltato poco gli istruttori. Quasi nessuno, tanto per capirsi, guardava avanti.

Dopo una doccia obbligata ci siamo ritrovati all’agriturismo per una magnifica cena dove ho mangiato per la prima volta “pisarei e faśö” e ne sono rimasto sconvolto per quanto erano buoni !

Mi sono quindi fatto una sana dormita e il mattino di domenica 18 novembre alle 9 ero di nuovo al capannone pronto per la seconda giornata di Academy: la moto al mattino aveva la brina sopra la sella ed era abbastanza fresco !

Anche in questo caso velocissimo breafing sul percorso che avremo fatto e poi subito in moto.

Il giro è stato lungo perché dalle 10 si è concluso alle 14 circa ma è anche vero che molto tempo siamo stati fermi sia perché ad ogni nuovo tratto che aveva delle particolarità gli istruttori facevano una sorte di briefing spiegando quale fosse l’esercizio da fare e poi anche perché nel tratto più impervio siamo stati fermi quasi un’ora.

In effetti il percorso era incentrato per lo più su strade bianche a scorrimento veloce e solo un passaggio presentava difficoltà importanti con terremo molto molle, fango e quindi pozze.
Sotto questo aspetto avrei preferito meno strade bianche (che comunque tutti hanno intorno casa) e magari più km spesi in mezzo a tratti un pò più impegnativi ma capisco che non dev’essere facile mettere in piedi un percorso del genere.

Personalmente comunque a parte il tratto fangoso non ho avuto problemi e ho cercato sempre di stare in piedi tenendo la posizione giusta: in questo frangente mi è stato molto d’aiuto un tratto di strada bianca fatta dietro ad un istruttore che cercava di farmi vedere i movimenti e la posizione giusta da tenere nel caso in cui si voglia far derapare la moto.
Anche in questo caso, ma è solo uno dei tanti, stavo derapando da solo come un pirla e l’istruttore, dietro, mi ha visto si è affiancato e mi ha dato delle dritte molto gradite.

E se c’è una cosa che davvero mi è piaciuta di questo corso è il fatto che gli istruttori ti seguono per davvero.
Se serve ti urlano, ed è anche giusto, ma di sicuro ti fanno sentire il fiato sul collo.

Al termine del giro siamo andati al solito agriturismo dove dopo un lauto pranzo abbiamo ricevuto i nostri diplomi e personalmente ho preso un premio ironico-sfotto, in sostanza una pozione “anti-manetta” perché a più riprese mi han fatto notare che davo troppo gas e vuoi perché sono abituato cosi vuoi perché seppur inutile io lo faccio ecco che alla fine mi è costato questo “premio” se cosi si può definire. Però tutto sommato è andata bene perché nel premio erano compresi dei bei guantini traforati estivi di quelli che piacciono tanto a me !

Oltre a questi gadgets anche una maglietta della True Adventure OFFRoad Academy.

Due ultime parole le spendo per i partecipanti: tutte persone per lo più mature, alcuni già praticati di OFFroad altri meno, ma di sicuro tutte ottime persone con cui sono stato molto bene in entrambi i giorni.

Foto scaricata dalla pagina ufficiale dell’Academy.

CONCLUSIONI

Voto al corso in generale: 9.5
Voto agli istruttori: 10
Voto alle location: 9

Lo scopo di questo corso non era quello di farmi andare più forte con la mia moto bensì quello di farmi acquisire maggiore sicurezza nella guida OFFRoad e questo grazie all’apprendimento delle giuste tecniche (vedi posizione in moto) e ai giusti movimenti.
Posso dire di aver migliorato questo aspetto dopo il corso ?
Probabilmente si. Ma oltre a questo ho imparato alcune trick e soprattutto alcuni “approcci” (anche mentali, volendo) da adottare a seconda delle situazioni e questo, anzi soprattutto questo, mi mancava perché sebbene ad oggi bene o male sono sempre riuscito a passare dove volevo passare è anche vero che molto è stato merito del fato e di chi mi precedeva.
Dopo aver fatto questo corso, invece, penso che le prossime volte affronterò i passaggi più impegnativi con maggiore sicurezza e controllo e soprattutto consapevole di cosa è giusto fare e non fare. Magari le prime volte non riuscirò a mettere in pratica la teoria ma se non altro in teoria adesso so come dovrei muovermi mentre fino ad oggi andavo “d’istinto”.
L’importante però, e questo vale per ogni corso, è mettere subito in pratica gli insegnamenti ricevuti perché se uno fa un corso del genere e poi in moto ci risale dopo un mese allora, secondo me, sono solamente soldi buttati.

E anche ripetere il medesimo corso ogni anno, sempre secondo me, non è affatto sbagliato … anzi !

Concludo ringraziando Marcello e tutti gli altri istruttori per la bellissima esperienza e per il bellissimo ricordo che mi porterò dietro di questo evento. Ringrazio anche Max, il fotografo, per averci pedinato in tutti e due giorni facendoci decine di fotografie che poi posterò qua :).

Ecco il video della 1° giornata:

E della 2° giornata:

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