Scattare belle fotografie alla moto, consigli pratici

Piccola premessa: io non sono un fotografo professionista ma è dalla tenera età di 13 anni (quando cioè mi fu regalata una Olympus compatta) che mi diletto con la fotografia in modo completamente amatoriale senza cioè trarne una fonte di reddito. Infatti di li a poco acquistai la mia prima reflex (analogica) ossia una Pentax K1000 poi una FM10 della Nikon, ho avuto modo di frequentare un corso di fotografia, mi sono letto svariati libri ma al di là di tutto quello che ho imparato l’ho imparato sostanzialmente grazie alle foto che ho scattato cioè cercando di migliorarmi di volta in volta.

Creatività: è importante essere creativi e lavorare di fantasia. Non abbiate mai paura di osare con esperimenti e prove perché è dai propri sbagli che si impara.

Ma oggi giorno, alla soglia del 2020, non serve spendere 3.000 € di macchina fotografia per fare delle belle fotografie ma, anche se mi duole ammetterlo, un cellulare basta e avanza.
E anche in questo caso non è obbligatorio possedere un cellulare da 1.000 € ma uno da 300 € basta e avanza per fare fotografie accettabili.

In questo breve articolo quindi elencherò quelli che secondo me sono degli spunti, dei consigli, su cui basarsi per scattare belle fotografie alla propria moto.
Tratterò i tre aspetti principali, composizione, inquadratura e angolatura, partendo dal presupposto che la stragrande maggioranza di chi leggerà questo articolo scatterà fotografie con il proprio cellulare e quindi è perfettamente inutile andare a trattare in dettaglio altri aspetti che sono dedicati ad esempio alle reflex.

Non disprezzate mai i primi piani: un primo piano, con uno sfondo sfuocato, è sempre un bel vedere.

D’altronde diciamocelo apertamente … quando si ha la fortuna di andare con la propria moto in un bel posto scattare una fotografia è d’obbligo ma un conto è conservare un bel ricordo (grazie ad una bella fotografia) e un conto è conservare un brutto ricordo (grazie ad una brutta fotografia) perché alla fine la nostra memoria svanirà e l’unico vero ricordo rimarrà, per l’appunto, la fotografia che abbiamo scattato che poi gelosamente e molto orgogliosamente mostreremo ai nostri amici tramite i social piuttosto che seduti comodamente al tavolo di un ristorante durante una cena.

LA COMPOSIZIONE

La composizione è di fatto l’insieme delle “cose”, delle “persone”, dei “panorami” che entreranno nella nostra fotografia e quindi trattandosi di moto avremo un’unica costante che sarà appunto la nostra moto e un insieme di altri “dettagli” che cambieranno tra fotografia e fotografia.
Ecco perché la composizione è secondo me l’aspetto fondamentale per la buona riuscita di una bella fotografia e quello che in tanti non considerano è che mentalmente bisogna “costruire” la composizione prima di scendere dalla moto.
E poiché chi va in giro in moto scatta sempre una fotografia alla propria moto quando raggiunge la meta prestabilita l’unico piccolo sforzo che si deve fare è quello di immaginare (*) con la propria mente la composizione della fotografia che andremo a fare e quindi si deve posizionare fin da subito la moto nel punto giusto.
Questa semplice operazione che poi diventerà automatica ci farà risparmiare un sacco di tempo: perché è vero che possiamo sempre spostare la moto successivamente ma la verità è che spesso i tempi sono serrati e quindi non sempre c’è il tempo per mettersi li a fare piccoli aggiustamenti e per questo conviene decidere DA PRIMA cosa si vuole ottenere e quindi avvantaggiarsi risparmiando cosi tempo da dedicare allo scatto vero e proprio e quindi all’inquadratura.

Vedo ad esempio, troppo spesso, scatti fatti al volo dove oltre alla moto ed un bellissimo panorama nella fotografia sono visibili automobili o parti di automobile, altre moto o parti di altre moto, persone, mezze persone, mezzi cartelli etc etc insomma tanti elementi di disturbo che per l’appunto “disturbano” la fotografia nella sua interezza di fatto rendendola brutta da vedersi.
Dico brutta da vedersi perché noi tutti non siamo fotografi ma noi tutti abbiamo occhi fotografici e non bisogna aver fatto nessun corso di fotografia per non riuscire ad apprezzare un foto in cui sulla destra si vede il braccio mozzato di una persona. Dico bene ?
Eppure 99 volte su 100 per non ritrovarsi “strani oggetti o persone” nella fotografia basterebbe fermarsi due metri prima o cinque metri più avanti oppure aspettare che la persona sullo sfondo si tolga dal mezzo etc etc.

Esempio pratico: si arriva in cima allo Sommeiller e si vuole fare la foto alla propria moto, con solo Lei e lo sfondo, allora forse è meglio fermarsi 50 metri prima e fare la foto perché se si arriva fino in cima poi ci sono in mezzo 200 moto e 200 persone che diventerebbero irrimediabilmente elementi di disturbo nella fotografia stessa.

Ribadisco che il trucco è prepararsi mentalmente prima di scendere dalla moto: costruire cioè la composizione con la propria fantasia. Se riuscirete a fare questo piccolo sforzo le probabilità che le vostre fotografie siano belle da vedersi aumenterà esponenzialmente.

Esempio pratico: in questa fotografia nella parte bassa c’era la strada e alcuni cartelli, molto brutti a vedersi e comunque erano elementi di disturbo. E’ stato sufficiente “immaginarsi” questa composizione per ottenere una bellissima foto ricordo.

E’ scontato il fatto che il panorama o lo sfondo che si sceglie per la nostra fotografia deve piacere innanzitutto a noi stessi perché se già non piace a noi molto probabilmente non piacerà anche agli altri e quindi si può evitare di scattare: l’errore che molti fanno è quello di pensare che siccome si è arrivati in cima ad un famoso passo alpino è obbligatorio fare una fotografia con la moto sotto al cartello del passo ma dietro non c’è niente da vedere mentre dal lato opposto della strada c’è un panorama mozzafiato che sarebbe infinitamente più bello da vedere rispetto ad un banale nonché inutile cartello.

L’INQUADRATURA

Una volta scelta la composizione della nostra fotografia entra in gioco l’inquadratura.
Qui un lettore “esperto di fotografia” (e quindi smaliziato) potrebbe avere da ridire nel senso che l’inquadratura la si potrebbe considerare come un sottoinsieme della composizione ma io come vi ho già detto non sono un fotografo professionista e quindi spesso interpreto l’inquadratura come un ulteriore possibilità creativa.
L’inquadratura, per capirsi, rappresenta “il come” andremo a fotografare la nostra composizione.

Esempio: se io ho parcheggiato la moto di fianco al cartello “PASSO DELLO STAMBECCO (2.225 mt slm)” e oltre la moto c’è un bellissimo panorama (purtroppo capita molto di rado !) io semplicemente muovendomi con il mio corpo ho la possibilità di scattare più fotografie con più inquadrature e quindi di fatto variando ogni volta composizione (*).
In sostanza, lo sforzo mentale di cui vi accennavo al punto precedente più tanto sarà creativo più maggiori possibilità di inquadratura avrete e quindi più fotografie riuscirete a fare.

Nell’esempio precedente ad esempio si potrebbe:

  • scattare una fotografia di profilo con il cartello al limite laterale della foto, la moto sulla 2/3 dall’altro lato e dietro lo sfondo;
  • scattare una fotografia dalla 3/4 che riprende appunto la moto vista da 3/4, il cartello e una diversa porzione di sfondo;
  • scattare una fotografia dalla 1/4 che riprende la sola moto e ancora una diversa porzione di sfondo;
  • scattare una fotografia che riprende la moto frontalmente con dietro il cartello e ancora una diversa porzione si sfondo.
Esempio pratico: una bella fotografia fatta sullo Stelvio, scattata impegnandomi a fare in modo che nella fotografia ci fossero solo la mia moto e lo sfondo senza oggetti o persone di disturbo.
Esempio pratico: con la moto nella stessa posizione dello scatto precedente cambio inquadratura di ripresa e ottengo un risultato completamente diverso e alla fine mi ritrovo con due fotografie belle ed originali.

In sostanza avendo “immaginato” a priori una papabile “composizione” se avete fatto bene il compito avrete la possibilità di scattare almeno 4 fotografie tutte diverse tra di loro, tutte che hanno come protagonista la vostra amata moto.
Qualche volta potrete farne solamente 2, altre 3, e ahimé raramente 1 soltanto piuttosto che 4 !

Esempio pratico: fotografia con la moto di profilo, al centro della fotografia
Esempio pratico: senza muovere la moto (rispetto alla foto precedente) mi sposto e faccio una fotografia frontale e usando la regola dei 2/3 cerco di decentrare la moto rispetto alla mezzeria della fotografia.

Naturalmente poi entra in ballo la vostra creatività personale per cui oltre qualsiasi banale consiglio riuscite in modo del tutto autonomo a capire quale sia la migliore inquadratura semmai aggiungo:

  • non risparmiate mai sul numero di fotografie: meglio farne 10 per poi cancellarne 5 piuttosto che farne soltanto 2;
  • fate sempre avanti e indietro rispetto alla moto e scattate fotografie sia da lontano che da vicino: una fotografia con la moto in primo piano (come quasi tutte quelle che pubblico) è bella ma è bella anche una fotografia dove si vede un bel panorama con la moto piccola;
  • se è necessario “tagliare” la moto (e ci stà, a volte escono delle gran fotografie !) il consiglio che vi do è quello di tagliare la metà posteriore (ossia escluderla dalla foto) ma evitate di fare tagli a 3/4 o 4/5 che sono veramente osceni a vederci (ad esempio taglio altezza scarico/metà ruota posteriore oppure al contrario);
  • il bauletto sopra alle moto onestamente stona moltissimo perché ne rovina la linea, se poi la moto è bella la rovina ancora di più: visto che togliere un bauletto richiede cinque secondi, fate un regalo alla vostra “fotografia” e togliete il bauletto e poi dopo aver scattato lo rimontate ;).

L’ANGOLATURA

L’angolatura semplicemente è come si rivolge la macchina fotografica (e il cellulare) rispetto alla composizione: scelta l’inquadratura, cioè, si può scattare la stessa identica fotografia tenendo il cellulare in alto sopra la nostra testa piuttosto che altezza occhi piuttosto che tenendolo quasi attaccato al suolo e la differenza tra queste 3 inquadrature è semplicemente l’angolatura.

Esempio pratico: fotografare la moto dall’alto non sempre è positivo perché, come in questa fotografia, si tende a “sminuire” (anche nelle forme) il soggetto, ossia la moto.

Notoriamente, se si parla di persone, riprendendo dal basso si “slancia”, dall’alto si “abbassa” e da metà si mantengono le proporzioni ma qui stiamo parlando della moto e quindi è una cosa un attimino diversa ma neanche troppo.

Personalmente faccio cosi:

  • quando faccio fotografie né ravvicinate né distanti cerco di stare sulla mezzeria;
  • quando faccio fotografie ravvicinate certo di abbassare il punto di ripresa in modo da donare alla moto un effetto di “maestosità”;
  • quando faccio fotografie dove la moto è distante allora cerco di alzare il punto di ripresa in modo da dare un effetto di “inserimento” della moto nel panorama stesso.
Esempio pratico: abbassare il punto di ripresa è molto utile per donare alla moto un aspetto “più importante”. Provare per credere.

IN CONCLUSIONE

Scattare belle fotografie alla propria moto nei vari contesti in cui la si porta non è difficile tenendo a mente questi piccoli consigli pratici.

I dettagli: spesso si vuole far vedere “bene” il nuovo accessorio installato (lo scarico in questo caso) e per questo è importante dargli il giusto rilievo nella fotografia, cercando di mettere l’accessorio in primo piano aiutandosi con uno sfondo gradevole e possibilmente sfuocato.

Ma per favore se fate delle fotografie in cui tagliate mezza ruota alla vostra moto, in cui la riprendete dall’alto verso il basso a un metro di distanza, in cui in un bellissimo sfondo panoramico appaiono degli estranei di cui uno mozzato a metà … abbiate la decenza di non pubblicarle !!! 😀

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