Monoammortizzare Ohlins e Cartucce Andreani Africa Twin

Articolo redatto in data 31 gennaio 2019 e aggiornato in seguito.

Voglio essere sincero: appena presa l’Africa, e per i primi diciamo 4-5 mesi, ho apprezzato appieno le sue sospensioni senza lontanamente sentire il bisogno di doverci mettere le mani.
Dalla primavera del 2018 per arrivare a estate inoltrata ho progressivamente iniziato a prendere più confidenza con la moto specialmente fuori dall’asfalto e progressivamente sono venuti fuori i limiti evidenti delle sospensioni di serie.

Ma attenzione !
Le sospensioni della moto sono pensate per un pilota di peso medio, cioè 75 kg e io, come sapete bene, peso ben oltre i 75 kg e quindi solo per questo motivo anche in guida normale le sospensioni, in particolare le molle, sono sottodimensionate.

Presa confidenza, per l’appunto, ho potuto toccare con mano questi limiti che riassunti molto brevemente sono:
affondamento troppo marcato della forcella;
mono-ammortizzatore sfrenato in rimbalzo.
Per la forcella, oltre molle non idonee al mio peso, questo problema è comunque noto nell’ambiente e anche piloti non particolarmente pesanti come me nella guida “veloce” riscontrano questo fenomeno.
Per il mono-ammortizzatore volendo la molla potrebbe essere sufficiente ma fondamentalmente risulta sfrenato in estensione con le controindicazioni del caso.

Mettiamoci poi che la mia moto ha 23.000 km e quindi anche i km percorsi hanno comportato una certa usura delle varie parti ma in sostanza dopo svariate prove sono giunto alla conclusione che i vari registri di estensione e compressione (sia mono-ammortizzatore che forcelle) non sono cosi efficaci nelle regolazioni: non posso sapere se non siano efficaci per via del mio extra-peso o per altro, fatto sta che nelle n prove che ho fatto giocando con i registri ho riscontrato pressoché ZERO differenze nella guida.
Eccezione la fa il precarico:
– davanti (dove lo tengo a 12 giri su 15 disponibili): effettivamente un filo si irrigidisce ma poi succede che poiché i registri di estensione sembrano non avere effetto allora davanti rimbalza un pò troppo;
– dietro: come davanti … cioè se aumento il precarico per averla più sostenuta ecco che allora si che rimbalza e scalcia come un cavallo impazzito.

Parlando di SAG e volendo ottenere 100 e 65 ecco che sistemando i precarichi dietro riesco ad ottenere i 100 previsti ma davanti, anche con precarico al massimo (15 giri), mi fermo a 80 circa e questo è un dato abbastanza lampante che evidenzia come la molla sia sottodimensionata.

E quindi ?

E quindi dopo aver riflettuto mesi su cosa fare alla fine ho deciso di procedere in questa direzione:
– davanti: cartucce Andreani con molle del K giuste per me;
– dietro: mono-ammortizzatore Ohlins con molla del K giusto per me.

Ho naturalmente valutato le soluzioni economiche e quindi semplice revisione e sostituzione delle molle (davanti e dietro) ma alla fine non mi viene data garanzia del risultato che voglio ottenere e quindi preferisco andarci pesante.
Certo, avrei potuto mettere forcelle complete Ohlins ma da buttare non li ho :).

E cosa voglio ottenere, alla fine ?
Una moto più sostenuta davanti (leggasi, meno cedevole) e un mono-ammortizzatore meno scalciante ma, soprattutto, ho bisogno di poter variare l’assetto della moto tra offroad e asfalto in modo concreto agendo su registri che effettivamente funzionano quando vengono toccati.

Il mono-ammortizzatore Ohlins, cioè l’STX46 è questo:

E’ un mono-ammortizzatore per il quale problemi non dovrebbero esserci. Ovviamente lo farò equipaggiare con una molla dal K giusto per il peso e cosa significa questo ?
Significa che a parità di peso si possono scegliere 3 molle: confort, turismo, aggressiva. Io opterò per la terza, quella più birbante.

Le cartucce Andreani, modello Misano, sono queste:

Per quanto concerne l’Africa Twin ho potuto parlare a voce solo con una persona che le ha montate e me ne parlato benissimo mentre leggendo qua e la (dando il giusto peso a ciò che si legge) se ne evince che funzionano bene e soprattutto le regolazioni che hanno funzionano come dovrebbero.
Anche in questo caso farò montare molle dal K giusto per me ma non so di preciso se ci sono 3 opzioni come per il mono-ammortizzatore oppure no, vedremo in fase di ordine.

Spero di concludere entro la fine di Febbraio e poi, dopo aver macinato i giusti chilometri, tireremo le somme.
Naturalmente farò effettuare il lavoro ad un Officina autorizzata Ohlins e Andreani.

Aggiornamento del 16/02/2019

Piccolo video dove spiego le motivazioni dell’upgrade.

Aggiornamento del 18/02/2019

Sabato ho fatto un’uscita in off con i miei amici del posto ed era la prima uscita “complessa” con gli upgrade alle sospensioni perché nel giro di venerdi avevo fatto percorsi molto facili.

Le prime impressioni delle modifiche fatte sono positive, la moto sembra rispondere bene e queste sono le situazioni in cui ho notato maggiore differenza rispetto a prima:

– passaggio su buca profonda: se prima entrandoci allegro in uscita spesso la moto tendeva un pò a scomporsi (volendo era pure divertente, comunque gestibile) adesso l’assetto non si scompone, la moto rimane piantata: questo, una volta “capito” mi ha spinto in qualche caso a voler a tutti i costi cercare lo smosso (o lo sporco) in terra per vedere come reagiva la moto e niente da dire, assorbe tutto e resta neutrale; solo una volta nel voler esagerare anche se non serviva non essendo ripartito dritto per poco infilo nel bosco di fianco alla strada ma è colpa mia;

– discesa ripida: una delle cose che prima detestavo era quando andando in discesa piano piano e frenato davanti mi affondava tantissimo e diventava molto “dura” nei cambiamenti di direzione: adesso, ed è una bellissima sensazione, intanto mi sento più alto ma poi nei cambi direzione è molto più morbida e anche in questo caso mi sono messo svariate volte a cambiare da sinistra a destra e viceversa, anche se non aveva senso farlo, proprio per avere conferma che le sensazioni erano reali;

– trazione su fondo sconnesso: prima in curva erano sufficienti una serie di dossi neanche troppo marcati per, una volta data una manciata di gas, innescare una simpatica derapata: adesso è molto differenze, in tali situazioni se voglio innescare la derapata devo cercarla di proposito perché altrimenti la ruota dietro rimane ben più aderente al suolo;

– dossi in velocità: prima prendendo un dosso o un scollinamento in velocità, ma in questo caso vi parlo da seduto (e NON in piedi) passandoci sopra avevo come la sensazione di essere “sparato” dalla moto verso l’alto mentre adesso succede esattamente l’opposto, sembra di essere tirati verso il basso: in questo caso credo sia un effetto “placebo” nel senso che sono abituato ad essere spinto verso l’alto ma in realtà questo non succede pi+ e da qui la sensazione; il mono dietro, in estensione, è granitico.

La nota dolente viene dalla “velocità” in offroad: ho come la sensazione, ma è per questo che FM MOTO di Fani Marco e C Snc mi aveva detto che avrei dovuto poi mettere mano ai registri, che in velocità sia fin troppo “granitica” nell’insieme e specialmente in compressione forse un pò più morbida sarebbe meglio. Va da sé che ammorbidendola in compressione, specialmente davanti, risulterebbe meno precisa su asfalto ma fintanto ho i tasselli sotto posso anche fregarmene.

Nel complesso è come aver un gioco tutto nuovo sotto al sedere e devo solo iniziare a spippolare per ottimizzarlo a mio piacimento però è piacevole la sensazione, finalmente e specialmente davanti, che la moto mi sostiene bene !

La prima cosa che proverò è:
– ammorbidirla in compressione ma anche estensione davanti di mezzo giro (adesso sono a 2 giri su 4);
– ammorbidirla in compressione, mentre l’estensione mi piace cosi e non vorrei toccarla.

Confermo che la seduta della moto si è alzata sensibilmente (10-15 mm, credo) e tocco peggio di prima con i piedi.

Aggiornamento del 26/04/2019

Dopo oltre due mesi vado ad aggiornare questo articolo anche se avrei potuto farlo già tempo fa ma tra una cosa e l’altra me ne sono dimenticato.

Diciamo che ho impiegato un pò di tempo per settare le sospensioni in modo che mi piacessero ma alla fine dopo prove su prove sono riuscito ad ottenere un bel risultato che mi permette di godermi appieno la moto in offroad e decentemente su asfalto.
Dico decentemente su asfalto perché l’assetto che ho impostato vede una moto piuttosto morbida in compressione davanti e meno “precaricata” dietro e questo in asfalto mi comporta un assetto un filo “sottosterzante” ma questo NON è un problema poiché quando rimonterò le gomme “stradali” (TKC70) so già dove andare ad intervenire per correggere il problema se cosi possiamo chiamarlo.

Il problema che avevo riscontrato da subito era essenzialmente davanti: in pratica la moto era un filo granitica, specialmente nel veloce: ero cioè passato dalle forcelle di serie che sono “burro” ad un qualcosa che era molto vicino al “legno”.

Tuttavia non si trattava di un granitico di molla (tant’è che due giri di precarico poi li aggiunti) ma piuttosto di compressione e alla fine l’ho dovuta ammorbidire di molto: ero partito con l’apertura quasi totale (3.5 giri su 4 totali su 2 giri di regolazione di serie) ma poi dopo aver fatto diverse prove sono arrivato ad aprirla 2 giri e 3/4 mentre il ritorno l’ho ammorbidito rispetto alla regolazione di serie di solamente mezzo giro.

Effettivamente, e questo mi ha appagato non poco, le regolazioni si sentono !
Bisogna indubbiamente farci della strada, provare la moto nei vari contesti ma poi mettendo mano ai registri si percepisce bene che il comportamento varia !

Più immediato invece è stato il lavoro con il mono-ammortizzatore Ohlins: in questo caso per farmelo piacere ho semplicemente ridotto il precarico di 2 giri e ho tolto 2 click alla compressione giusto per averla un filo più morbida.
Avevo anche toccato l’estensione ma si sente talmente bene ogni singolo click di questa regolazione che sono dovuto tornare indietro e come appunto mi suggeri Fani credo che non la toccherò mai più.

In questa tabella sono sintetizzati i 4 step che ho seguito per arrivare alla messa a punto finale ma è un riassunto degli step principali perché la tabella originale ne ha ben 11 di step (!):

Questo percorso, vicino casa, l’ho usato e riusato talmente tante volte per fare le prova che alla fine mi sono portato la cam dietro e l’ho filmato, cosi vi rendete conto:

Alla fine sono molto contento del risultato che ho ottenuto.
Diciamo che rispetto a prima ho una moto che nelle situazioni più complesse (parlando di OFFroad) reagisce in maniera più composta e dietro specialmente mi assicura più trazione e meno reazioni repentine.
In asfalto sebbene abbia sfornato un assetto per uso OFFroad è già comunque più stabile e piantata rispetto a prima e non vedo l’ora di montare le TKC70 per apprezzare anche su asfalto le reali differenze con un assetto ad hoc.

Tuttavia un difettuccio alla lunga è venuto fuori e riguardo le cartucce Misano Andreani e in particolare i registri di precarico, specialmente quello sulla cartuccia destra dov’è c’è la regolazione del ritorno: il problema è che il precarico tende ad “avvitarsi” da solo durante l’uso della moto.
Si sta parlando di circa mezzo giro ogni 200 km da una parte e circa 1/4 di giro sempre sui 200 km dall’altra: poi dopo un pò di chilometri si fermano ma è comunque una rottura di palle perché io sono un precisino del piffero e pretendo di avere entrambe le forcelle con la medesima regolazione del precarico.
Purtroppo pare sia una caratteristica più che un difetto e visto che è tale la medicina gliel’ho trovata io, come vedrete nella immagini che posterò di seguito in questo articolo …


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