Anche quest’anno, nel 2019, non mi sono fatto mancare l’oramai consueto appuntamento con le Alpi nel periodo estivo e anche quest’anno a farmi compagnia c’è stato il mio amico Riccardo che tra le altre mi ha ospitato in quel di Canazei dove appunto avevamo base.
Il meteo quest’anno c’ha voluto molto bene e su 8 giorni totali alla fine solamente un giorno e mezzo siamo stati fermi causa maltempo ma per il resto siamo riusciti a completare tutti i giri che avevamo previsto e fare addirittura 2 giornate extra.
E dire che qualche giorno prima le previsioni erano talmente preoccupanti che siamo stati sul punto di abortire l’intera uscita perché partire sapendo che si prendeva acqua l’ho fatto lo scorso anno e non lo farò mai più in vita mia, almeno in moto !
Ho percorso sui 3.100 km totali e la media generale sui consumi, per gli amanti dei numeri, è stata sui 19 km/litro.
Abbiamo toccato tanti passi e non me li ricordo neanche tutti e mi limito a citare solo i principali in ordine assolutamente alfabetico: Cibiana, Costalunga, Falzarego, Fedaia, Gaderna, Gavia, Giau, Giovo, Mendola, Nigra, Palade, Pordoi, Rombo, Rolle, San Pellegrino, Sella, Stelvio.
Abbiamo attraverso decine di paesi per i monti e visto decine di bellissimi laghi tra i quali quelli che sono rimasti più impressi nella mia mente sono senza ombra di dubbio il lago di Carezza e il solito sotto al Gavia.
Il passo che invece mi è piaciuto di più quest’anno vuoi perché l’ho fatto per la prima volta è stato il Rombo al confine con l’Austria: offre degli scorci di panorama che sono molto simili allo Stelvio lato Bormio e complice la tanta neve ancora presente è stata una bellissima esperienza, fresca al punto giusto !
E lo Stelvio, anche lui con ancora tanta neve, non è stato da meno come del resto non si è fatto mancare il classico panino dal paninaro crucco: quest’anno sono anche salito con la moto verso il rifugio percorrendo un breve tratto di sterrato ma poi un tipo della funivia mi ha fatto notare che senza permesso ero a rischio multa e quindi sono tornato indietro.
Il Mendola lo abbiamo fatto due volte a salire (a cannone) e una volta a scendere (a cannone) e proprio nella discesa (normalmente andavamo allegri a salire e tranquilli a scendere) ho avuto un problema con il freno posteriore: problema che mi ha costretto, causa tempi ristretti (per la ri-partenza per la Via del Sale) a sostituire il disco del freno posteriore cosi come le pastiglie (tutto Nissin) perché a seguito di un surriscaldamento dell’impianto (dove sono rimasto senza freno) ha iniziato a vibrare il freno posteriore e non me la sentivo di rischiare nell’uscita per la Via del Sale che avrei dovuto fare due giorni dopo.
A parte questa piccola disavventura che non ha compromesso il resto delle ferie (poiché ho utilizzato solamente il freno anteriore senza alcun problema ma ho dovuto modificare il mio stile di guida) tutto è filato liscio come l’olio e ci siamo pure concessi il lusso di dedicare una mattinata ad alcune riprese col drone e svariati momenti a sessioni di fotografia in movimento.
Per i pasti a pranzo ci siamo quasi sempre arrangiati con un panino al volo mentre alla sera abbiamo alternato salumi locali a primi con condimenti preparati al volo e a tal riguardo mi sono perfino portato via un salamino (media stagionatura) locale preso ad una macelleria di Canazei perché me ne ero innamorato per quanto era buono !
Per quanto riguarda l’esperienza fotografica devo dire che Riccardo è stato molto paziente e mi ha permesso di effettuare tante soste per l’appunto fotografiche mentre per quanto riguarda i video ho registrato tutte le intere giornate e pubblicherò, con la dovuta calma (ci vuole tempo !) tanti mini-video da massimo 5 minuti che giornata per giornata raccontano i momenti migliori: saranno video con solo audio motore, quindi niente motovlog perché ero sempre collegato con Riccardo e volevo godermi l’esperienza senza preoccuparmi del motovlog.
Alla fine comunque usciranno dai 3 ai 6 mini-video per ogni giornata.
Parlando di moto le TKC70 sono andate molto bene e mi sono goduto su asfalto le sospensioni con una taratura più rigida e devo dire che rispetto all’anno scorso ho proprio avvertito un netto miglioramento specialmente nella percorrenza delle curve più strette e anche in frenata mi sono trovato molto meglio: chiaro che poi ho abusato e “sistemate le sospensioni” sono andati in crisi i freni (il posteriore !) ma d’altronde sono io pirla poiché l’Africa Twin non nasce per andare nell’asfalto e tenere il passo “allegro” di una stradale con 17” ;).
Vi ricordo che tutte le foto che ho scattato (in questo articolo ne ho messe solo una parte) verranno pubblicate nel mio account instagram.
Appena le avrò ripulite pubblicherò qui sotto tutti i percorsi effettivi che abbiamo fatto cosi che dai video i curiosi potranno risalire alle varie strade/località che si vedono ;).